Sappiamo tutti cosa sia whatsapp e come la sua chat sia sempre stata sino ad ora limitata esclusivamente al mondo della telefonia mobile.
E’ evidente che questo sia comunque un limite: alcuni suoi competitori, compreso l’agguerritissimo Telegram, hanno disponibili versioni per l’uso sul pc fissi, caratteristica che estende grandemente la flessibilità della piattaforma.
Con l’ultimo aggiornamento in distribuzione in questi giorni, l’azienda americana, costola di Facebook, cerca di colmare questo divario. Non si tratta, però, di una versione nativa per i sistemi operativi desktop, ma di una modalità delle app per smartphone che consentono di utilizzare il telefono cellulare come una sorta di ripetitore della chat, consentendo la possibilità di interoperare via browser come una normale pagina internet.
Accedere a questa pagina non è difficile, ma il processo è alquanto farraginoso. Bisogna aprire il menù di whatsapp sullo smartphone e selezionare WhatsApp Web dal menù:
Aprire il browser – al momento è supportato solo chrome – su web.whatsapp.com:
Puntare la fotocamera del telefono sul QR-code della pagina web e scansionare il QR-code, che costituisce la chiave per accedere al programma:
per potere finalmente approdare alla pagina web da cui sarà possibile chattare.
La scelta tecnologica di utilizzare il telefono come un ripetitore – o proxy – è alquanto discutibile. Che sia determinata dal modello di business – whatsapp non è infatti una applicazione gratuita – o da considerazioni di altra natura, è evidente come la cosa sia limitante nel confronto con i competitori. E’ ovvio che la discriminante globale è costituita dal numero di contatti che ognuno di noi ha su una determinata piattaforma, ma il confronto con la applicazione desktop di telegram, che si apre con un semplice click e che non richiede nemmeno installazioni di sorta, è impietoso:
Whatsapp web, peraltro, non è stato ancora implementato sulla versione per IOS, nè è dato di sapere se e quando ciò avverrà. La compatibilità dei browser sarà invece progressivamente estesa sino a coprire i principali attori sulla scena.