Proviamo, sul nostro computer che non è più pulito, ad installare un altro programma diffusissimo: vlc. Supponendo di non sapere da dove scaricarlo, proviamo a cercarlo mediante una ricerca nel browser web, che restituisce questo risultato:
Il crapware installato sulla macchina ha evidentemente alterato i risultati, visto che il sito ufficiale – evidenziato in giallo – è solo al sesto posto. Una ricerca parallela, lanciata su una macchina pulita, mostra infatti differenti risultati. Ma scaricando il programma dal primo sito restituito dalla ricerca non viene installato solo vlc, ma anche altra immondizia.
Sta di fatto che una ventina di minuti più tardi, dopo avere scaricato con lo stesso criterio altre quattro applicazioni, la quantità di elementi indesiderati presenti nel nostro PC cavia è cresciuta a dismisura:
Antimalware rileva ben 1156 oggetti indesiderati, che pur non costituendo un pericolo in assoluto per il PC ne rallentano significativamente il funzionamento. Non solo: ad una analisi più attenta abbiamo rilevato questo avviso, evidenziato in giallo
che indica che fra il browser (installato automaticamente nel processo, e che non è chrome, come potrebbe sembrare) ed una terza parte è stato creato un tunnel, ovvero un canale per trasferire direttamente dati dal nostro PC a questa sconosciuta entità esterna. Canale che potrebbe essere utilizzato per inviare dati di navigazione, ma anche contenuti più sensibili.
E’ chiaro che il risultato collaterale di queste azioni, apparentemente del tutto banali, è quello di ingolfare il nostro computer con software che, anche se probabilmente in origine ha il solo scopo di riempirci di pubblicità, per ottenere questo risultato non si fa scrupoli di compromettere sicurezza e prinacy dei nostri dati, e anche di creare nefaste incompatibilità.
Ma, ancora una volta, non finisce qui.
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